
Accaldato e frastornato dai colori e odori del mare, dall’ammasso dei corpi in spiaggia prendi e parti per Erice, una strada tortuosa ti porta a 750 mt. in cima al monte Ericesembra aver varcato la soglia di un regno magico. Il borgo medievale di Erice ha l’aria misteriosa (e fresca ) dei paesini di montagna ed in aggiunta la spensieratezza dell’orizzonte azzurro del mare. Crocevia di culture araba, cristiana, fenicia, Erice è un dedalo di viuzze acciottolate decorate con fiori, un castello che sfida le leggi della gravità e l’abbraccio azzurro del magnifico panorama che spazia sulla vallata ed il mareun posticino magico, il mio preferito della Sicilia occidentale.
Il mio amore per i posticini di montagna viene uguagliato solo da quello per i dolci :). Golosona come sono mi ero informata circa i posti dove mangiare piatti tipici ad Erice e tra i posti consigliati spunta la pasticceria di Maria Grammatico – descritta come un paradiso ad alto tasso glicemico. Confermo, è proprio così, un angolino allegro con tanti dolciumi da metterti in soggezione su cosa scegliere e solo l’idea del saliscendi di stradine dove gironzolare ti fa non contare le calorie nel piatto :). Antichi armadi ripieni di coloratissime paste di mandorle, genovesi, dolci alla crema, un giardino ombreggiato per assapporare con calmae in più l’emozionante storia di una donna pasticcera dolce sì, ma anche forte. Già, sono entrata per assaggiare un dolcee sono uscita assaporando anche una bellissima storia di una donna dolce ma forte (scoperta in seguito leggendo il suo libro “Mandorle amare – una storia siciliana tra ricordi e ricette”). M’ha molto impressionato la sua vita, la capacità di districarsi, strappare la felicità alla vita nonostante tutto e creare qualcosa di suo partendo dal nulla. Continua la lettura