
“E se avessi la possibilità di rivivere più volte la tua vita, finché non venisse come deve? Non sarebbe splendido? “ si chiede Ursula Todds, la protagonista del romanzo”Vita dopo vita” di Kate Atkinson.
Ti è mai capitato di trovarti nella situazione di fantasticare sul come sarebbe stata la tua vita se ad un certo punto nel passato avessi imboccato una strada diversa? (aver studiato altro, avere o non aver iniziato una storia d’amore, esserti trasferito per vivere in un’altra città o paese, ecc. ecc.). Nella “vita reale” immaginare un passato diverso è un esercizio di riflessione che oltre ad un certo punto (diventare consapevoli delle scelte ed errori) può portare più ad ansie e depressione che fare venire la voglia di cambiare. Invece Ursula, la protagonista del romanzo, questa possibilità di riprendere daccapo la sua vita ce l’ha davvero.
«Pochi istanti dopo essere venuta al mondo, il mio cuore ha smesso di battere. A quattro anni, sono annegata nell’oceano. A cinque anni, sono scivolata da un tetto coperto di ghiaccio. A otto anni, ho preso l’influenza spagnola. Quattro volte. A ventidue anni, mio marito mi ha spinto con violenza contro un tavolino, uccidendomi. A trent’anni, sono morta durante un bombardamento tedesco su Londra. E su di me cadevano le tenebre. Ma ho sempre avuto un’altra possibilità.» (Kate Atkinson, Vita dopo vita )